mercoledì 4 novembre 2015

Come a shamain

Come a shamain.

Tu sei il  frutto di migliaia

e lo sanno gli antenati.

Scrutando il  campo dall’aia

scorgi lontani orizzonti,

oltre le terra  recintata

in cui i semi riposano.

In autunno la nebbia fitta

bagnava il tuo melograno.

Si, sei  il frutto di migliaia

e l’attesa del tuo futuro

va oltre la piccola aia,

si protende oltre il muro

delle giovanili baldanze,

come fu per i nostri avi:

travolge le  segrete stanze

del cuore,  lì dove celavi

il tuo più intimo sognare.

Fiorirà il tuo melograno.

Ora, lascialo riposare.

Fiorirà il tuo melograno:

il frutto sarà più del fiore,

come è accaduto a te,

che sei il frutto di migliaia.

ALCUNE NOTE:

SHAMAIN:   è il Capodanno celtico, un mese e poco più dopo la  fine dell'estate, l’inizio della stagione oscura e fredda, dove la Grande Madre risposa sotto la neve. I Celti, devoti al culto lunare della Dea Madre, contavano il tempo in “notti” e non in “giorni”: il giorno inizia sempre con la notte e non con l’alba e in questo caso si celebra la notte in cui la Natura si riposa o anche “muore”.  Questa notte segna l’inizio di un nuovo ciclo. Un ciclo nuovo, al pari di quello  che -  spesso  - in noi inizia con i sogni che si fanno speranza.

MELOGRANO: il suo frutto tradizionalmente era simbolo ed auspicio di prosperità, fecondità e ricchezza. In alcuni filoni ebraici interpretanti  la Genesi è l’albero del bene e del male, a cui si accostò Eva.

AIA: oggi alle aie propriamente dette  si sono spesso sostituiti i cortili esterni. Esse erano  un ambito importante per la vita quotidiana rurale, al di là del quale talora stavano i campi, regno della fatica contadina, in cui si poneva la speranza per  il raccolto. L’aia  è assunta nei versi  come figura allegorica del  quotidiano, da cui si guarda al domani.

TERRA RECINTATA: nel segreto recintato dell'intimitá, come semi sotto le zolle stanno i sogni di futuro.

AUTUNNO, NEBBIA: il tempo a volte raffredda le  speranze di prosperità,  fa cioè come l'autunno che con la sua nebbia inumidisce la natura smorzando il calore lasciatole dall'estate.

SEMI, FRUTTO: come il bocciuolo dispare nella fioritura - che è molto di più di quella - così dal seme  germoglia la pianta e dal fiore nasce il frutto, che è ancora più di tutti  questi. Ognuno di noi  è frutto dei  propri  antenati, di migliaia di essi. In quanto frutto reca in  sé l’eredità del passato, dei saperi, delle ricchezze , delle miserie e di quanto altro ha permesso  alla natura ed alla storia di arrivare sino a lui. Al tempo stesso, in quanto frutto, ciascuno  di noi è anche più di tutto ciò: è il proprio passato, ma  con il suo sviluppo e con nuove attese: é una persona.

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