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lunedì 28 dicembre 2015
domenica 27 dicembre 2015
Il Dí e la Luna
Il Dì e la Luna.
Sí, volle innamorarsi di lei
che gli disse d'avere marito;
già, volle innamorarsi di lei!
Disteso nel cielo pìù alto
ne ammirava il viso di rame
mentre lei gli porgeva lo sguardo.
Egli dolce prese a parlare:
"È quasi la notte
e ancora leggi:
e se dal tuo libro
- dove sono scritte
le storie del mondo,
di uomini, donne,
maree ed onde -
uscissero baci
e ti cadessero
caldi sulle mani,
e pur sulle vesti,
tu li raccoglieresti?
Io, se cosÍ fosse,
ne vorrei riempire
ogni sua parola,
per poi scivolare
su tutti i tasti
che hai sulle labbra,
suonando le note
che l'amor riserva
a chi sa amare.
Quasi é la notte
e ancora leggi:
ma hai i tuoi sogni
distesi accanto:
devi solamente
lasciar scivolare
su mani e vesti
un fiume di baci."
Ella ascoltó, e mossa dal cuore,
scostando le nebbie, lo ghermì:
lo portò tra stelle, nubi scure,
gli donò la notte, dove morì.
Lei restò sposa all'imbrunire,
ed egli, all'imbrunire, sparì.
venerdì 25 dicembre 2015
Il giorno di Natale
Nel giorno di Natale
Il giorno di Natale
ho visto un poeta
danzare con la bruma.
Mi ricordava di me
incantato ospite
a lungo sul tuo collo.
Restavo in silenzio
ad ascoltare con te
gli arpeggi dei sogni,
forse perché da tempo
sapevo che amarsi
è davvvero non solo
tenersi negli occhi,
ma, mano nella mano,
attenti scrutare
la stessa direzione.
domenica 20 dicembre 2015
Ricordi
Ricordi
Hai appeso stelline
al soffitto antico:
sembrano le perline
del cielo dell'inverno.
Quando ero bambino
il fumo della legna
ardente nel camino
rendeva l'aria pregna
di intensi odori
di resine combuste.
Le stelle come fiori
nel cielo eran poste:
piccole macchie chiare
in un soffitto nero.
Non erano avare,
ma gioiose davvero:
come i tuoi decori
cantavano il Natale.
Del mare i rumori
riempivano le sale
e portava il vento
racconti di sirene
dentro al parlar lento
dei vecchi nelle sere.
Era cosí Natale
dieci lustri or sono,
quando dal davanzale
scrutavo se il dono,
desiderato tanto,
arrivasse in volo.
Era cosí quel tempo.
Adesso le stelline,
dal soffitto antico,
quali buone vicine
del ricordo avito,
discendono nel cuore.
domenica 13 dicembre 2015
La farfalla
La farfalla
Il suo dí é durato
il tempo di un bacio:
la campana ha detto
dell'ultima funzione,
il mullah ha cantato
le sue parole lente,
come nel nord il sole
nel suo lungo tramonto.
S'approssima la notte,
reca le buie ore
sulle sue ali chiuse:
il silenzio, il freddo
ed anche la rugiada
la guardano morire.
Il suo dí é durato
il tempo di un bacio.
mercoledì 2 dicembre 2015
L'amico della nebbia
L'amico della nebbia
La nebbia rende triste
chi non la sa guardare,
chi non trova risposte
al proprio domandare
perché vada la vita
in una direzione
dal cuore non ambita,
perché un'emozione
lo turbi nel profondo,
perché nei giorni cupi
quasi tocchi il fondo,
perché siam come pupi
sul palco della storia.
La nebbia scende, sale,
rifrange e avvolge.
La nebbia non fa male:
lo spettatore cinge
d'un manto color sale,
attenua i bagliori,
ottunde il rumore,
ammalgama odori,
bagna, ma sa parlare.
Io ascolto la nebbia,
ed amo il suo fare.
Io ascolto la nebbia,
e la sento cantare
il suo canto antico.
Io sono suo amico.
Vorrei essere nebbia:
avvolgerti la sera
come la nebbia vera.
Vorrei essere nebbia,
rifrangere la luce
del tuo sguardo sereno,
ma nebbia io non sono,
neppur ho la sua voce.
Vorrei essere nebbia,
quella pulita, bianca,
ma non sono nebbia
son solo suo amico.