domenica 10 luglio 2016

Dal treno

Dal treno

Fuggono i campi,
fuggono le case
fuggono le nubi
e fugge il sole.
Tu corri o Treno
e vi è chi dice:
"potessi io pure
come te rendere
fuggevole tutto,
lasciare indietro
mali ed affanni,
e gli anni pure!".
Desiderio vano!

Io non son veloce
al par di Te, però
ho cuore: accetto,
lotto, rido, piango.
Resto immobile
o avanzo lento,
a volte arretro.
Certa la tua meta
il dì e di notte,
mentre timoroso
attendo domani.

Ecco: ho un cuore
che serba le gioie,
langue nel dolore,
urla come tu fai
per aver il passo.
La strada smarrisce
e poi la riprende,
ne soffre stizzito,
colpe attribuisce
a chi ha d'intorno;
si pente, ne piange
e poi con fatica
ad amar s'impegna
il proprio destino.

Tu corri, o Treno
veloce e forte
e senza indugi,
mentre io mi freno,
penso, soppeso,
domando consiglio,
m'impunto, tremo,
poi, infin, sorrido
e cerco di voler
ciò che mi accade.

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