mercoledì 13 luglio 2016

Tutti sono poeti

Tutti sono poeti

La poesia ha il gusto del paradosso,
dello stupore di un linguaggio ardito:
come un mistico non trova parole
nel linguaggio comune, in tanti scritti.
Si fa con metafore nuove, antiche,
di immagini e di suoni inusuali,
di cadenze inaspettate e soavi,
di tremori , di coraggio e dell’amore.
Non sprizza mai odio, né offesa alcuna,
piega il linguaggio a ciò che non vien colto
da chi la prospettiva non sa mai mutare.
La poesia nasce nel silenzio delle cose,
quando il nostro cuore guarda in se stesso .
Comprende la poesia chi muto sa restare
ed a lei lascia iniziativa, azione.
La poesia muore se vi è solo pensiero
ed anche manca se vi è solo sentire,
perché lei vive sempre del tutto dell’uomo.
Il poeta non è un santo, non ha trono,
non ha orgoglio: resta un semplice uomo.
Attraverso i suoi versi cerca il perdono
per ciò che non ha fatto, per ciò che ha fatto,
perché è umile la vera poesia:
al pari del poeta anela al bello
che sa più grande di ogni immaginare
e quando è alta è come il pregare
che non chiede nulla: si lascia modellare
dal gesto nascosto dell’essere, del fare
e intesse poi con quello i suoi molti versi,
giocando con ritmi e parole posate.
Tutti son poeti - e non sempre lo sanno -
poiché nessun alla bellezza è immune:
cambia l’intensità, con cui il bello fanno!

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